25 aprile:

Festa di San Marco Evangelista

e

processione delle Litanie Maggiori

Articolo della Fraternità San Pio X










Il 25 aprile di ogni anno, la Chiesa cattolica festeggia l’Evangelista San Marco.
Compagno di San Pietro, il primo Papa, che egli seguì nei suoi diversi viaggi apostolici, San Marco redasse il Vangelo che porta il suo nome, e fondò una delle più antiche comunità cristiane, ad Alessandria, dove subì il martirio.
In questo stesso giorno, la Chiesa compie i diversi luoghi la processione detta delle Litanie Maggiori.
Il cardinale Schuster (1880-1954), celebre liturgista che fu arcivescovo di Milano, dà le seguenti spiegazioni.
(Cardinale Ildefonso Schuster, Liber sacramentorum, estratti).

In questo giorno si celebravano a Roma i Robigalia – una festa mitologica in onore del dio delle culture – essi furono rimpiazzati più tardi dalla processione cristiana delle Litanie Maggiori, che si svolgeva lungo la via Flaminia fino al ponte Milvio, per poi giungere a San Pietro.
Per questo, la festa dell’Evangelista Marco dovette attendere fino a quasi il XII secolo per essere iscritta nel Calendario Romano.

Questo ritardo è tanto più sorprendente se si pensa che San Marco fu tra i primi araldi che, con San Pietro, annunciarono a Roma la Buona Novella; inoltre, egli scrisse il suo Vangelo nella Città Eterna, su richiesta degli stessi Romani, e quando, un po’ più tardi, San Paolo subì il suo primo imprigionamento, San Marco gli prestò una affettuosa assistenza, insieme a San Luca, come aveva fatto col Principe degli Apostoli.

Tuttavia, questa anomalia si spiega facilmente. All’origine, le commemorazioni liturgiche dei Santi avevano un carattere locale e funerario, essendo esclusivamente celebrate sulle tombe degli stessi Santi. Siccome né Giovanni, né Luca, né Marco, né, a nostra conoscenza, altri primi compagni degli Apostoli finirono i loro giorni a Roma, i dittici romani non registravano la loro deposizione o natalis. I calendarii del Medio Evo a Roma dipendevano principalmente da questi elenchi, così si spiega il loro silenzio su San Marco.

Vicino al portico in Pallacinis, nella prima metà del IV secolo, il Papa Marco eresse una Basilica che col tempo prese il nome dell’Evangelista omonimo. Nel Medio Evo, anche altre chiese furono dedicate a San Marco, come quelle de alcarario, in macello, ecc.

Ma la splendida Basilica fatta erigere da Papa Marco le superava tutte in celebrità sia per la sua bellezza sia per l’importanza eccezionale che essa acquisì nella storia: ed è per questo che a Roma la stazione si celebrava in questo giorno.

Oggi, le Litanie Maggiori si concludono con la Messa stazionale a San Pietro. Da notare che la processione litanica non ha alcuna relazione con la Festa di San Marco, così, quando questa festa è traslata in un altro giorno, le Litanie Maggiori non vengono traferite.
Si fa eccezione solo per la festa di Pasqua, poiché se questa cadesse il 25 aprile, la processione verrebbe celebrata il martedì successivo.

Nel tardo Medio Evo sparì da Roma ogni ricordo dei Robigalia con il classico corteo della gioventù romana lungo la via Flaminia. Era consuetudine che la processione andasse dal Laterano alla Basilica di San Marco e da lì a San Pietro. Questo rito rimase in vigore fino alla metà del XIX secolo.

Le antifone e i responsori della Messa di San Marco sono presi in prestito dalla Messa Protexisti, la Messa dei Martiri durante il periodo pasquale. Tuttavia, le collette e le letture sono proprie.

Preghiera: «O Dio, che elevasti il beato Marco, Tuo Evangelista, alla grazia di annunciare la Buona Novella, concedici di beneficiare sempre del suo insegnamento e di essere protetti dalla sua preghiera. Per il nostro Signore Gesù Cristo» (Colletta della Messa del 25 aprile).







 
aprile 2024
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