Tutti ricorderanno che a maggio dell'anno scorso si verificò
a Fatima quell'incredibile episodio che vide protagonisti il Rettore del
Santuario, mons. Guerra, e un gruppo di Indù.
Questi ultimi furono autorizzati dal primo, in combutta
col vescovo di Fatima, a pregare, ovviamente da Indù, nella cappella
della Madonna.
(si
veda il nostro articolo)
La cosa faceva seguito ad una conferenza
in cui esponenti cattolici avevano dichiarato che il Santuario di Fatima
- il nuovo santuario
in costruzione - diventerà un santuario ecumenico.
Ovviamente ci furono reazioni pesanti in tutto il mondo,
e un numero enorme di proteste vennero inviate a Fatima e a Roma.
Dal canto suo la Fraternità San Pio X indisse un
pellegrinaggio di riparazione per il 20, 21 e 22 agosto di quest'anno.
Al pellegrinaggio hanno partecipato quasi duemila fedeli
provenienti da ogni parte del mondo. Essi erano accompagnati dai quattro
vescovi della Fraternità, insieme a circa 150 tra religiosi, preti
e seminaristi, e circa 50 religiose.
Il sabato 20 agosto 2005, i fedeli, divisi per gruppi
linguistici, hanno ascoltato delle conferenze sul messaggio di Fatima,
l'ecumenismo e l'atto di riparazione che si stava per compiere.
La Domenica 21 agosto, Mons. Fellay ha celebrata una solenne
Messa pontificale.
Manco a dirlo, non era stata concessa alcuna cappella,
né il permesso di celebrare alla cappella della Madonna, sulla spianata:
è evidente che tali permessi sono riservati agli Indù e ad
altri personaggi che non siano cattolici tradizionali.
La S. Messa è stata dunque celebrata su un prato,
usando per l'altare l'ottima attrezzatura della Fraternità, come
è stato il caso della S. Messa celebrata a Colle Oppio a Roma, durante
il pellegrinaggio giubilare del 2000.
Nel pomeriggio i fedeli, divisi per gruppi linguistici,
hanno seguito la Via Crucis.
L'indomani lunedì, dopo la S. Messa celebrata da
Mons. Fellay alle ore 11,30, i pellegrini si sono mossi in processione
verso la spianata del Santuario, per recitare l'atto di riparazione.
Qui si sono verificati dei piccoli inconvenienti per i
fedeli, inconvenienti che da piccoli diventano clamorosi e pesanti come
macigni, perché rivelatori dello stato in cui versa la Chiesa di
Fatima e di conseguenza la tutta la Chiesa cattolica.
Quando i fedeli raggiungono la spianata del Santuario,
prima della cappella della Madonna trovano degli sbarramenti, con delle
guardie che vorrebbero loro impedire di andare oltre.
La giustificazione è costituita dalla solita stupida
scusa: non avete l'autorizzazione.
Come se per pregare la Madonna ci volessero le speciali
autorizzazioni dei nuovi preti conciliari.
In effetti sembra che i responsabili del Santuario, sapendo
che si sarebbe recitato un atto di riparazione per la profanazione che
essi stessi avevano voluta l'anno scorso, abbiano tentato di disturbare
la processione e la preghiera.
Responsabili dalla lingua biforcuta, però: perché
in realtà era già stata concessa l'autorizzazione per sostare
un'ora in preghiera.
Un'ora, un'ora sola, come se si trattasse di valutare
a peso la devozione dei fedeli cattolici.
I fedeli, ovviamente spingono per andare avanti, fino
a sfondare lo sbarramento e a proseguire senza poi tanti inconvenienti.
La cosa ridicola è che nella cappella della Madonna,
guarda caso, vi erano le donne delle pulizie, con gli aspirapolvere in
funzione. Ed ecco che sopraggiunti i fedeli in processione, gli aspirapolvere
incominciano a trasmettere il loro suono tramite gli altoparlanti.
Si può iniziare il Santo Rosario?
Veramente ridicolo, stolto!
Non esageriamo, perché mentre i pellegrini stanno
recitando il Santo Rosario, ecco che due preti del posto incominciano a
recitare anche loro il Rosario in portoghese, usando gli altoparlanti.
Provocazioni e disturbi da comizio politico di bassa
lega.
Un Redentorista non ce la fa più, salta il cordone
di recinzione della cappella, e cerca di far finire questa farsa disgustosa.
Torna al suo posto ad un cenno di Mons. De Galarreta
e dopo che sono sopraggiunte le guardie.
La recita del Santo Rosario non è stata interrotta,
ma sono continuate le provocazioni: entrano in funzione gli altoparlanti
del Santuario. Come quasi a confessare che a Fatima, ormai, hanno diritto
d'accesso e di preghiera solo i non cattolici e i cattolici conciliari:
chi crede ancora in Nostro Signore e nella Madonna… ancora grazie che non
viene cacciato con le cariche e gli idranti della polizia. |